Cos'è file:l'arresto nel 1964 di luciano liggio.jpg?

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"L'episodio più significativo del primo periodo della permanenza in Sicilia del dottor Mangano fu quello relativo alla partecipazione all'arresto di Luciano Leggio, avvenuto il 14 maggio 1964. A quell'epoca, il Leggio era latitante da 16 anni ed era colpito da numerosi mandati di cattura per associazione a delinquere e per una serie di efferati delitti, tra cui l'omicidio di Michele Navarra, capomafia di Corleone. Nel 1963, fonti confidenziali riferirono ai carabinieri del Gruppo esterno di Palermo, comandato dal tenente colonnello Ignazio Milillo, che il Leggio, affetto da morbo di Pott, a Palermo, era degente nel ricovero Albanese. I Carabinieri ritennero che l'accennata località si identificasse con la clinica Albanese e, pertanto, il 5 settembre 1963 vi effettuarono una perquisizione, che non ebbe però risultato positivo; il Leggio, infatti, come poi si stabilì, era ricoverato a quell'epoca nell'« Ospizio Marino », sotto il falso nome di Gaspare Centineo, nato a Partinico il 3 gennaio 1925. Questa circostanza fu accertata dagli inquirenti, quando il Leggio aveva già lasciato la casa di cura; essa tuttavia si rivelò egualmente decisiva per la cattura del bandito. Gli inquirenti, infatti, potettero anzitutto rilevare dai documenti sanitari dell'ospizio Marino i nomi di alcuni medici e di un'infermiera che avevano accompagnato, raccomandato ed assistito il Leggio. Si accertò anche che durante la sua degenza, il bandito era stato visitato da un mobiliere di Palermo, Francesco Paolo Marino, e che dopo aver lasciato la casa di cura aveva preso alloggio nella sua abitazione. Sulla base di queste notizie, gli organi di Polizia procedettero ad appiattamenti, perquisizioni domiciliari e pedinamenti, che si conclusero alle ore 22 circa del 14 maggio 1964, a Corleone, quando gli inquirenti accerchiarono alcuni isolati e fecero irruzione in un appartamento di via Nicolo Orsini n. 6 delle sorelle Sorisi, dove trovarono in una stanza il bandito Leggio che fu disarmato e dichiarato in arresto dal Milillo. Per l'arresto del bandito e in genere per il suo comportamento quale dirigente dell'Ufficio di pubblica sicurezza di Corleone, il dottor Mangano ebbe un attestato di merito speciale e un premio in danaro di 250.000 lire mentre al Mililo fu consegnata dal Ministro dell'Interno la taglia messa ad hoc per la cattura del Liggio.(In foto da sinistra a destra il poliziotto Biagio Melita, Liggio, il dott. Mangano e dietro di lui il maresciallo dei CC Tobia. Il Mangano con una mossa fulminea si sostituì al sottufficiale dei Carabinieri, millantando così quella cattura).

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